Ci sono notizie che colpiscono più di altre e tragedie che ci coinvolgono più di altre. Non perché una sia più importante dell’altra ma perché le sentiamo più vicine. A volte si tratta di semplice vicinanza geografica, altre di vicinanza religiosa, altre ancora perché le persone coinvolte hanno uno stile di vita vicino al nostro.
La dipendenza da videogame è un problema serio e molti di noi, che popoliamo la blogosfera, abbiamo sperimentato almeno una volta cosa significhi trascorrere una notte in bianco, completamente catturati da un videogioco che ci ha fatto perdere la concezione del tempo. Ma c’è un limite tra la passione temporanea, legata ad un gioco, ad una età, ad un periodo della vita, e la dipendenza.
Così Dungeons&Dragons per qualcuno è un gioco, per altri è una segreta dove seppellire la propria esistenza e la vita dei propri figli.
Malattia americana o banale male di vivere? Seppellire la propria esistenza, hai detto bene. Proprio una coppia Strawnata e compulsiva.
Secondo me, non é una questione di “seppellire la propria esistenza” ma sapere COME e PERCHE’ farlo. Ai coniugi, semplicemente, mancava un giusto metodo per la loro follia.
“Non importa con quanti Dei tu dialoghi ogni giorno, quanti reami fluorescenti visiti… devi comunque tornare a casa, pisciare, essere capace di preparare il pranzo, annaffiare le piante e, soprattutto, parlare con la gente senza terrorizzarla. (…) Non devi perderti nell’Altro Mondo, ma carpirne i tesori e portarli all’umanità, perché ci possa giocare.”
Così parlò Grant Morrison (fumettista e sciamano). Parole piene di saggezza, dette da uno che, applicandole, é diventato milionario.
Ed ora, qualche parola priva di saggezza:
«Tra i giovani cresce un satanismo fai da te, colpa anche dei giochi di ruolo»
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/02_Febbraio/18/maligno.shtml
Come vedete, in fatto di sanità mentale:
Sciamano Pazzo 1 – Giornalista del Corriere 0